2017 2 aprile

Unesco Cities Marathon


Aquileia 26.03.2017

Prima di correre la prima maratona dovremmo tutti stare all'ultimo ristoro della regina. ti passa davanti tutta una galleria di sensazioni: ognuna di quella potrebbe essere la tua. inevitabilmente ti proietti lì, al 40esimo, anche tu. Perché magari, un giorno.. chissà. forse anche tu.
Non sarai di sicuro come il primo che passa, ci si sposta in silenzio e non si fa neanche il gesto di offrirgli da bere: il tappeto rosso per lui è iniziato 40 km prima.
Non sarai probabilmente neanche come l'ultimo che arriva camminando, cui vai incontro con tutti i gusti di integratore possibili e che ti butta il bicchiere di plastica nel fosso, sotto al naso.
Sarai uno di quelli che stanno tra il secondo e il penultimo: uno che ti grida di spostarti, uno che ti ringrazia, uno che riprendi e rimetti a correre perché si è fermato a 2000 metri dalla medaglia, uno che piange perché sta male e lo lasci con il suo male perché anche tu sai, e il dolore è una faccenda troppo personale per poterlo anche solo condividere per 10 secondi a così poco da dove devi arrivare.
Speri di esser uno di quelli che arrivano correndo, ti vorticano addosso e ti baciano sorridenti avendo anche il tempo (perché i nostri top non guardano neanche il garmin) di far una foto con una bottiglia di prosecco lasciata a portata di mano.
Ho riso, sorriso ai fotografi, mi son divertita, ho patito, ho tolto tutte le bucce di banana che finivano per terra (troppi cartoons fin da piccola!), ho chiamato tutti per nome per dar una spinta, saltato e gridato quando son arrivati i nostri e le nostre, con la divisa più bella di tutto il campionario che ci è passato sotto agli occhi, corso dietro a chi non riusciva in corsa ad agganciarsi ad un bicchiere per portargli la bottiglietta perché avrei voluto che fosse così se fossi stata io lì, al 40esimo, a vedere il campanile di Popone sempre più grande, avvicinarsi. 
Grande esperienza di squadra, di organizzazione e problem solving immediato.. perché quando hai maratoneti davanti che hanno bisogno di bere, bicchieri da riempire e bottigliette da sistemare, riuscire anche a tener fermi due gazebo che volano via con il vento (senza che nessuno si faccia male e non sentire neanche mezza bestemmia nell'aria) vuol dire che sei dentro una grande squadra. la tua squadra. 
dida     


 Unescomarathon,unesconiu,niuteamunesco,niuunescoreport